GASTRONOMIST 2017: Istanbul capitale europea della cucina
La Città dei sultani tira le somme (più che positive) di un evento culinario che ha radunato migliaia di appassionati da tutto il mondo, richiamando eccellenze della gastronomia anche italiana
di Dino del Vescovo
La Turchia è un paese dalla storia millenaria la cui arte culinaria trae origine dalla fusione delle tradizioni del Medio Oriente, del Mediterraneo, dei Balcani e della Regione Caucasica. La cucina ottomana nei secoli ha, dal canto suo, contaminato quelle dei paesi limitrofi, in particolare delle regioni appartenenti all’Europa occidentale e centrale. Questo carattere internazionale si riflette nella volontà del popolo turco di proporre al mondo le sue specialità e al tempo stesso di importare dall’esterno specificità e nuovi stili alimentari. Non è un caso che Istanbul, centro economico e culturale della Nazione, sia sempre più spesso sede di eventi enogastronomici di respiro internazionale. Quello dello scorso settembre, il Gastronomist 2017, è stato voluto e promosso dal Ministero della Cultura e del Turismo turco in collaborazione con l’Associazione della Cucina Popolare dell’Anatolia (Anadolu Halk Mutfakları Derneği) e dal periodico food Muftak Magazin.
Durante i giorni 21, 22 e 23 settembre, la vecchia Costantinopoli si è, infatti, trasformata nella capitale europea della cucina. La Penisola Storica e la municipalità di Fatih, con il suggestivo quartiere Sultanahmet, sono diventate un palcoscenico a cielo aperto dove chef stellati provenienti da nazioni come Spagna, Italia, Russia, Brasile, Bosnia Erzegovina, Turchia, Azerbaigian e Cina, hanno intrattenuto il pubblico con esibizioni e realizzazioni di ricette e piatti tradizionali dei loro Paesi. Il tutto si è svolto sotto gli occhi d’istituzioni e TV locali, all’interno di un anfiteatro allestito ad hoc.
Insieme agli chef, hanno preso parte all’evento personaggi di spicco fra ristoratori e produttori. A rappresentare l’Italia, il noto macellaio Dario Cecchini di Panzano in Chianti (FI), lo chef Michele Esposito dell’Hotel Sporting di Vico Equense (NA) e l’azienda casearia Di Nucci che ha deliziato i presenti con uno dei suoi prodotti di punta, il Caciocavallo di Agnone PAT (prodotto agroalimentare tradizionale). Cecchini, insieme al macellaio brasiliano André Lima de Luca, ha dato vita a uno show singolare durante il quale, dentro un grande forno a legna di forma cilindrica, è stata preparata dell’ottima carne bovina.
Seguita e apprezzata è stata anche la performance della squadra cinese con a capo lo chef Lie Qing Zhang, che ha stupito il pubblico con la preparazione artigianale dei famosi “noodle”. Di gran classe anche lo show cooking del giovane chef Ramin Nuriyev del ristorante Zeferan (situato all’ultimo piano dell’hotel cinque stelle “Ajwa” di Istanbul) che ha realizzato una selezione di specialità azere, offerte poi al pubblico.
Nelle sale del vicino Palazzo Topkapi, invece, si sono alternate tavole rotonde e conferenze a ingresso libero sulle tradizioni e sulle potenzialità culinarie dei paesi partecipanti. Hanno riferito, oltre a Serena Di Nucci (Italia) dell’omonimo caseificio, produttori, chef e giornalisti del settore food come Greg Malouf (Australia), Anissa Helou (Inghilterra), Sebastian Ripari (Svizzera), Michel Godet (Francia), Janna Gur (Israele), María José Sevilla (Spagna) e Christian Plumail (Francia).
Lo scopo del Gastronomist 2017 è stato quello di avvicinare mondi solo in apparenza lontani, creando così ponti non solo geografici ma anche temporali. Uno dei temi dominanti ha riguardato, infatti, i punti di contatto, le contaminazioni fra presente e passato, quindi gli utilizzi rivisitati in chiave moderna degli ingredienti storici e irrinunciabili per ciascun popolo. Con queste premesse, non si può fare altro che darci appuntamento al Gastronomist 2018!