Arriva il caffè senza caffè

Arriva il caffè senza caffè, la nuova sfida del finanziatore di Impossible Foods
Il caffè senza caffè è il nuovissimo progetto promosso da Horizon Venture, il noto finanziatore di Impossibile Foods che aveva già investito sulla carne senza carne e sul pesce senza pesce. La mission è proprio quella di riuscire a produrre caffè eliminando per sempre gli effetti collaterali ambientali derivanti dalle piantagioni. Sono stati spesi ben 2,6 milioni di dollari destinati alla Atomo Coffee, una società di Seattle specializzata in caffè molecolare ottenuto da una serie di composti chimici. Il caffè creato da Atomo Coffee prevede una miscela davvero speciale a base di cicoria e carruba, naturalmente prive di caffeina. L’azienda di Seattle non vuole commercializzare un sostituto del caffè, ma un vero e proprio clone, senza però aver bisogno di coltivarne la pianta. Atomo Coffee è stato creato da due microbiologi, Jarret Stopforth e Andy Kleitsch, che però non hanno ancora svelato la ricetta segreta così incredibilmente simile a una miscela di caffè classica, con il suo sapore inconfondibile. lo scopo è quello di offrire il sapore e l’intensità della bevanda calda più appezzata del mondo, diminuendo però drasticamente l’impatto ambientale.
Ricordiamo Impossible Foods anche per la sua collaborazione con Burger King: le due aziende hanno dato il via a un progetto innovativo e audace chiamato Impossible Burger 2.0. L’obiettivo è quello di portare in tutti i Burger King degli Stati Uniti la tanto ambita carne coltivata, includendola nei menù come un qualsiasi altro ingrediente. I team di ricercatori di Impossible Foods sono al lavoro per renderla sempre più simile alla carne reale, riuscendo persino a ottenere l’effetto sangue ottenuto con una sostanza definita heme, una sostanza chimica presente anche nell’ emoglobina. Il prodotto è pensato per essere il più simile possibile alla carne come la conosciamo e mangiamo abitualmente, con la differenza che la carne coltivata è realmente destinata a tutti, compresi coloro che hanno deciso di intraprendere un regime alimentare vegetariano, vegano o salutista.
Dopo il grande entusiasmo per la carne coltivata, una piccola start-up californiana specializzata in biotecnologie – la Finless Foods – sta impegnando le proprie risorse per riuscire a creare il pesce in provetta, coltivandolo in laboratorio. La mission è quella di ricostruire alla perfezione la consistenza, il profumo e il sapore del pesce come quello appena pescato. Si partirà da cellule animali prelevate da pesci ancora in vita o morti da pochissimo tempo. Come per la carne, si attiverà un processo di coltivazione ripiegando però sulle cellule staminali anziché muscolari, riprogrammandole per imitare quelle dei muscoli. Si è molto ottimisti riguardo il risultato di questo esperimento, anche dal punto di vista del gusto: per il surimi giapponese, per esempio, si ricava il sapore del granchio partendo da una base di merluzzo che poi viene insaporito e zuccherato. I primi filetti di pesce sintetici potrebbero essere pronti alla fine del 2019, smuovendo così gli investitori della Silicon Valley che stanno dimostrando un grandissimo interesse.
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