Intervista a Valeria Airoldi
Cotto&Crudo intervista Valeria Airoldi!
41 anni, imprenditrice, giornalista e blogger di FitFood.it, si definisce “paladina dello stile di vita sano e del sorriso”.
Laureanda in Scienze dell’Alimentazione e Gastronomia, si divide tra ufficio, palestra, cucina e gli affetti. Ai fornelli si diletto a preparare piatti bilanciati e gustosi, semplici e healthy. Frequenta le cucine dei grandi Chef per imparare l’arte dell’impiattare. Curiosa, ottimista, tenace, generosa e disordinata, il nuoto è stato il suo primo amore, poi il fitness (in acqua e fuori), lo spinning, il trekking, la corsa e da qualche tempo anche lo yoga. Ama viaggiare, scoprire, sperimentare, assaggiare.
Scoprite cosa ci ha rivelato nell’intervista!
1. Quando hai deciso di aprire il tuo blog e cosa ti ha spinta a diventare una food blogger?
FitFood.it è nato per sfatare la teoria secondo cui mangiare sano significa rinunciare al gusto. Si possono creare piatti e dolci sfiziosi anche utilizzando ingredienti semplici. Mi sento un po’ una paladina dello stile di vita sano, con il compito di tradurre la teoria del bilanciamento dei macronutrienti (alla base di una dieta corretta) in un linguaggio più comprensibile e diretto, quello del cibo: dalla scienza, al piatto insomma. La mia passione per la cucina nasce dalla necessità di conciliare le esigenze di una sportiva con il desiderio di soddisfare il palato. Quando ho scoperto che combinando in modo corretto gli alimenti, senza escluderne alcuno, potevo garantire al mio corpo energia e buonumore, restare in forma e creare piatti gustosi, mi sono messa subito a sperimentare. Da allora leggo, mi documento e mi perdo nei mercati (in giro per il mondo) alla ricerca di sapori, profumi e colori nuovi, per arricchire i miei piatti. Il blog nasce proprio dal desiderio di condividere il mio mondo e le mie scoperte.
2. Nel tuo blog Fitfood.it emergono due grandi passioni: il cibo e il fitness. Come riesci a farle coesistere con equilibrio?
Sport e sana alimentazione sono due elementi inscindibili. Se pratichi attività fisica hai bisogno di mangiare bene per fare il pieno di energia senza appesantirti. E se mangi bene sei più attivo, leggero e agile. È una sorta di circolo virtuoso e quando lo sperimenti non puoi più farne a meno. Io sono una persona molto curiosa, amo assaggiare e scoprire nuovi sapori e ingredienti, soprattutto quando viaggio. Nella mia quotidianità, però, scelgo principalmente alimenti semplici e seguo una dieta varia e ben bilanciata, senza rinunce o privazioni. “Di tutto un po’ nelle giuste proporzioni” insomma, preferendo le fonti favorevoli dei vari macronutrienti. Fantasia, sperimentazione e studio mi permettono di creare piatti sfiziosi e dolci golosi, nutrienti e sani. Consapevolezza e moderazione alla base di tutto.
3. La passione per la scrittura è arrivata prima o dopo il blog?
La scrittura è da sempre una mia grande passione. Il mio professore di Italiano del liceo avrebbe voluto che io frequentassi la facoltà di Lettere ma io, innamorata di mio padre, ai tempi scelsi Economia per poter lavorare con lui e seguirlo in giro per il mondo. Quando però la tua passione è forte, prima o poi riaffiora e così, in un momento di crisi dell’Immobiliare (settore di business di famiglia), iniziai a scrivere per una Redazione online per ottenere poi il tesserino da Pubblicista e pian piano a prendere la mia strada. Il blog è nato un po’ per gioco, per dare voce alle mie scoperte e raccontare quanto il cibo potesse diventare il migliore alleato della salute. Una rivelazione strabiliante per una persona che, come me, aveva sofferto di disturbi alimentari in passato.
4. Chi ti ha insegnato a cucinare?
Mia nonna era una grande cuoca, ricordo ancora i suoi ravioli burro e salvia, le sue chiacchiere di Carnevale leggere come nuvole e le sue crostate buonissime. Mia mamma ha sempre cucinato in modo molto semplice ma gustoso. Da bambina le aiutavo entrambe ogni tanto, e da entrambe ho appreso qualcosa. Successivamente, grazie al mio lavoro, ho avuto l’opportunità di entrare nelle cucine dei grandi Chef per imparare l’arte dell’impiattare, del colore e dell’equilibrio nel piatto. Un equilibrio fatto di opposti e contrasti che insieme costruiscono una sorta di armoniosa melodia. Io poi ci ho aggiunto l’equilibrio tra i macronutrienti, quello che va a braccetto con la salute.
5. Ci daresti qualche consiglio per mantenerci in forma?
Come per la tavola, anche nello sport per me vale la regola della varietà: allenamenti cardio per la salute del cuore, pesi ed elastic band per la tonicità, yoga e stretching per l’allungamento e la flessibilità. Mi piace alternare le varie attività ascoltando il mio corpo, senza forzature. Non ho obiettivi agonistici, per me lo sport è un modo per prendermi cura di me, staccare la spina e dare un calcio allo stress. Una medicina del buonumore, insomma. Una breve sessione di yoga a digiuno praticando i saluti al sole al risveglio. Diecimila passi al giorno, fatti passeggiando o di corsa. Un allenamento a circuito con pesi e cavigliere. Plank per migliorare la forza e tonicità del core, che ci aiuta a stabilizzare la postura e a prevenire gli infortuni.
6. Segui dei regimi alimentari specifici per l’allenamento?
Ho seguito per anni la dieta Zona – prima in modo rigido, poi più flessibile – che ancora oggi è alla base del mio “modus operandi” quando costruisco un pasto. Si tratta di una strategia alimentare che permette di preservare la salute nel tempo, un vero e proprio stile di vita che insegna come mantenere costante la glicemia e prevenire l’infiammazione cellulare. I pasti e gli spuntini vanno composti in modo tale che il 40% delle calorie derivi da fonti di carboidrati, il 30% da proteine e il restante 30% da grassi buoni. La regola del piatto in sostanza, quella promossa anche dall’Harvard Medical School: dividiamo il piatto in 4 parti, riempiamone 2 con carboidrati colorati (ovvero verdura e frutta), 1 con cereali integrali, 1 con proteine magre e condiamo tutto con un po’ di grassi buoni (un cucchiaio di olio extravergine d’oliva ne è un’ottima fonte)… E il gioco e fatto!
7. Sei anche un’appassionata viaggiatrice: qual è il viaggio che ti è rimasto più nel cuore?
Ogni viaggio mi regala sempre nuovi spunti di riflessione, stimoli e ricordi indelebili. Mi insegna qualcosa e mi cambia. Tra le ultime destinazioni, Mauritius mi ha piacevolmente stupita. Sono partita senza troppe aspettative, in un momento molto delicato della mia vita e là ho trovato ad accogliermi la natura incontaminata, la semplicità e la bellezza. Ho percorso migliaia di chilometri a piedi. Le spiagge deserte, il mare cristallino, i trekking, le cascate, i tramonti in riva al mare, il cibo, le persone. Ho amato ogni passo, ogni sorriso, ogni boccone. Magia e meraviglia in ogni dove.
8. Per quanto sei dinamica, come hai fatto a sopravvivere alla quarantena?
Mi sono organizzata! E ho provato a crearmi una nuova routine, fatta di gesti d’amore e coccole verso me stessa. Di tutte quelle cose che so che mi fanno stare bene. Ho trasformato la casa in una sorta di palestra: ellittica, barra per le trazioni, elastic bands, yoga mat e pesi. Il salotto è diventato la mia sala corsi, la mansarda lo spazio dedicato allo stretching e al relax. La cucina uno studio di registrazione per ricette ecc. Il terrazzo la mia aula studio nelle giornate di sole, per fare il pieno di vitamina D e buonumore. Le settimane sono volate. Qualche momento di sconforto, ma anche la possibilità di comprendere quanto io sia in grado di adattarmi e andare comunque avanti, cercando di trovare il buono in una situazione così difficile.
9. Che progetti hai per il futuro?
Sono iscritta a Scienze dell’Alimentazione e Gastronomia, dunque lo studio e la laurea rappresentano la priorità. Mi sto anche dedicando a 2 progetti top secret molto grandi dei quali per ora non posso dire ancora nulla, che richiedono un infinito lavoro di ricerca e di “scrivania”, in linea con il momento che stiamo vivendo. E poi ci sono le collaborazioni 2.0, quelle con le riviste e la tv. Insomma, sono fortunata. L’entusiasmo ed il lavoro non mancano. Spero però di poter tornare presto anche ad organizzare eventi “live” perché incontrare le persone dal vivo mi manca.
10. Il prossimo viaggio che sogni non appena si potrà?
Il Giappone, la Costa Rica, il Madagascar. Ma anche la Grecia e l’Islanda. Non vedo l’ora di sentire nuovamente quella frase “passaporto e carta d’imbarco, grazie”. Viaggiare mi manca tantissimo.
11. Questa è la domanda che facciamo sempre a tutti, e tocca anche a te! Il tuo dolce “salva cena” in caso di ospiti inattesi?
Le mie Mini Cheesecake Espresse senza cottura. Conquistano davvero tutti e richiedono pochi ingredienti e poche mosse.
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