Intervista esclusiva a Tour De Fork – parte 1

La Redazione di Cotto&Crudo.it ha intervistato Tour De Fork
In occasione della nuova rubrica #toolsforfood che lanceremo a breve sul nostro portale, la Redazione di Cotto&Crudo.it desidera farvi dare un primissimo sguardo al mondo del food design. Il modo migliore per farlo? Ovviamente parlandovi di Tour De Fork, un duo creativo che unisce le capacità di un product design e di una food photographer. Stefano Citi e Claudia Castaldi hanno fondato Tour De Fork nel 2011, con l’intento di creare uno studio di food experience davvero unico nel suo genere. Conosciamo meglio questa strabiliante coppia e iniziamo ad esplorare il mondo del food design.
Redazione: Secondo voi le persone hanno capito cos’è il food design? Ci date la vostre definizione? Che cosa cercate di comunicare alle persone?
Tour De Fork: Crediamo che ci sia ancora molta confusione in questo ambito, essendo una disciplina ancora “giovane”. Qualsiasi atto creativo associato al cibo viene definito food design. La parola design in realtà ha un significato preciso e importante, ovvero processo creativo in funzione di un obiettivo. Il food design richiede un ampio lavoro di ricerca, analisi, studio dell’ambiente, della società ed infine lo sviluppo di uno storytelling culinario in grado di raccontare e giustificare un progetto significativo.
R: I così detti props, ovvero gli oggetti di scena, per voi saranno pane per i vostri denti e soprattutto farete sempre una grande ricerca per poi progettarne di nuovi. Durante il corso di food design che tenete a Naba e SPD cosa chiedete ai vostri alunni? Quali invenzioni futuristiche per migliorare i tools for food?
TdFk: Ogni anno teniamo un workshop al Master in Food Design della Scuola Politecnica dove chiediamo agli studenti di immaginare il futuro del cibo. Crediamo che i designer abbiano una grande responsabilità, che è quella di immaginarsi un domani migliore per tutti noi. Per cui chiediamo agli studenti proprio questo, di immaginarsi il futuro della nostra società e della nostra relazione con il cibo e conseguentemente di sviluppare oggetti o servizi adatti a questi scenari. Da questo workshop sono nati progetti interessanti come i tools per la trasformazione e il consumo quotidiano di insetti edibili, food packaging biodegradabile in Agar Agar, tools innovative per risparmiare e riutilizzare l’acqua.
R: Nelle nostre testate spesso parliamo di tradizione, con “Torte della nonna” e “Cucina tradizionale”, ma anche di innovazione con la cucina vegana e crudista. Anche in voi convivono le due anime? Una prevale sull’altra?
TdFk: Abbiamo una storia culinaria così ricca e importante che sarebbe criminale non studiare e imparare a rispettare le tradizioni della nostra cultura mediterranea, crediamo fortemente nel detto “conoscere il passato per costruire il futuro”; Partiamo sempre da queste nozioni e tradizioni per progettare prodotti ed esperienze innovative.
Quali sono i progetti più innovativi di Tour De Fork? Che sorprese ci attendono al Salone del Mobile 2019? Scopritelo domani nella seconda parte dell’intervista!