L’Italia potrebbe perdere la sua supremazia in campo di pasta

L’Italia resta il primo produttore di pasta, con una produzione pari al 67% di quella europa ma cresce la concorrenza estera: ecco i dati che suscitano qualche preoccupazione…
Secondo i dati emersi nell’ambito dei Durum Days, evento internazionale di confronto sul mercato del grano duro organizzato da Cia, Confagricoltura, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Copagri, Aidepi, Italmopa, Compag, e Crea, l’Italia potrebbe perdere la sua supremazia in campo di pasta. Attualmente, il nostro Paese mantiene il primato con una produzione di pasta pari a 3,36 milioni di tonnellate, aggrappandosi al primo posto anche per quanto riguarda la classifica export, con 1,9 milioni di tonnellate. Ad oggi, il 67% della produzione europea è rappresentata proprio dall’Italia, pari ad un quarto della produzione mondiale: ciò significa che, in Europa, tre piatti di pasta su quattro, vengono preparati con prodotti italiani.
Tuttavia, molti altri paesi extra Ue sembra proprio stiano aumentando le proprie capacità produttive, mettendo in serio pericolo quindi il primato nostrano.
In generale, i dati sono in calo suscitando qualche preoccupazione: uno -0,4% per quanto riguarda la produzione, uno -0,5% per i consumi nazionali e una riduzione del consumo nazionale pari al -0,4%.