Il cibo che mangiamo ha cambiato il nostro modo di parlare

Il cibo ha cambiato il nostro modo di parlare creando dei nuovi suoni
Uno studio recente ha scoperto qualcosa di davvero curioso: il cibo che mangiamo ha cambiato radicalmente il nostro modo di parlare nei secoli. Le lettere «f» e «v» – e i suoni a esse associati – sono entrate nel nostro repertorio linguistico grazie ai cibi più morbidi da mangiare. La cottura dei cibi ha modificato la nostra bocca al punto da riuscire a produrre suoni che prima ci erano totalmente sconosciuti. Nel 1985 sono nati i primi dubbi riguardo l’argomento e fu proprio Charles Hockett a sottolineare come dovesse essere difficile per i primi cacciatori-raccoglitori pronunciare suoni come la «f» e la «v». Studiando gli scheletri degli uomini del passato, i ricercatori si sono accorti che solo negli ultimi 2.000 anni la struttura della bocca ha permesso la diffusione di alcuni suoni. Questo è stato possibile anche grazie a circa il 30% in più di massa muscolare impegnata nel movimento di mandibola e mascella. Questo spiegherebbe perché oggi siamo in grado di usare determinati suoni nelle diverse lingue del mondo.