Come conservare le frittelle
Il Carnevale è sempre più vicino e quale migliore scusa per mangiare e preparare tante frittelle? Nate a Venezia intorno al XIII secolo, sono tra i dolci simbolo del nostro Carnevale, assieme alle chiacchiere, ma, in realtà, è possibile trovarle tutto l’anno sia al supermercato che in pasticceria, in versione dolce o salata. Servono pochissimi ingredienti per prepararle e sono facilissime da realizzare, quindi perfette anche per i cuochi alle prime armi.
In questo articolo vi mostreremo le tecniche principali e i consigli migliori per conservare al meglio le frittelle dopo la preparazione, a seconda che siano vuote o ripiene. Vedremo anche per quanto tempo e dove deve essere conservato ciascun tipo di frittella, ma soprattutto scopriremo come poterle rigenerare e qualche chicca per prepararle al meglio. Cominciamo.
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Per quanto tempo, come e dove conservare le frittelle?
Il consiglio, ovviamente, è quello di mangiarle subito, ancora calde o tiepide. Però, se ne avete preparate in grande quantità, dopo averne mangiate due o tre, è altamente probabile che ve ne sia avanzata qualcuna… o più di qualcuna.
Niente panico! Non vanno assolutamente buttate via perché possono essere conservate senza problemi, in modo tale che, quando si voglia gustarle nuovamente dopo qualche tempo, siano come appena fatte.
Le frittelle farcite con qualsiasi tipo di crema e le frittelle con l’uvetta devono essere conservate in frigorifero lontano dagli altri cibi, poggiate su un foglio di carta assorbente e chiuse in un contenitore ermetico, possibilmente di vetro; invece le frittelle vuote e le frittelle ripiene di mele vanno conservate a temperatura ambiente, coperte semplicemente con dei tovaglioli di carta per proteggerle dalla polvere e dagli odori.
Anche le tempistiche di conservazione variano a seconda della tipologia di frittella. Per quanto riguarda la maggior parte di queste, comprese quelle ripiene alla crema, si mantengono buone per massimo due o tre giorni in frigorifero. Unica eccezione è costituita dalle frittelle alla frutta, come quelle di mele, che durano al massimo un giorno se ben conservate.
Come rigenerare le frittelle?
Una volta tirate fuori dal frigorifero e dal contenitore ermetico o tolte dal tovagliolo sotto cui sono state lasciate a temperatura ambiente, ovviamente, non possono essere gustate subito, ma devono prima essere riscaldate…come? Esistono diversi modi per farlo.
Forno classico
Il metodo più utilizzato è riscaldarle nel forno classico: bisogna accendere il forno a 180-200 gradi, aspettare che raggiunga la temperatura, poi spegnerlo e infornare le frittelle con un goccio d’olio, di oliva o di semi, posizionandole su una teglia ricoperta di carta da forno: in pochi minuti saranno belle croccanti e pronte da gustare di nuovo, come se fossero appena preparate.
Forno a microonde
Invece, se preferite utilizzare il microonde per rigenerare le vostre frittelle, dovrete accenderlo ad una bassa potenza e farle scaldare per meno di un minuto.
Frittura
Secondo alcuni friggerle nuovamente è considerato il metodo più efficace. Basta versare abbondante olio in una casseruola e, quando è ben caldo, immergere le vostre frittelle per un paio di minuti circa. Perché per così poco tempo? Perché è la prima frittura la più importante, quella che avrà cotto le frittelle al suo interno. La seconda serve solo per riattivarne la croccantezza. È un metodo molto utile per rigenerarle se si friggono alla mattina per la sera (ovviamente cambiando l’olio) perché le mantiene morbide.
Friggitrice ad aria
Un’altra soluzione prevede l’utilizzo della friggitrice ad aria. Basterà inserire le frittelle e attivare la friggitrice per circa cinque minuti. Così le vostre frittelle riacquisteranno la croccantezza originale!
Quanti tipi di frittelle!
Le frittelle sono una di quelle ricette che permette di sperimentare e cucinare con la fantasia: ne esistono di tutti i tipi, sia dolci che salate, e con gli abbinamenti di ingredienti più diversi e particolari.
In versione dolce possono essere gustate vuote e decorate con una spolverizzata di zucchero, cannella o zucchero a velo; per farle ripiene, invece, si può aggiungere qualsiasi tipo di crema si desideri o della frutta a pezzi; in versione salata, sono perfette anche solo fritte o cotte al forno, ideali come accompagnamento ai vostri antipasti, o farcite con le verdure o i salumi che più amate.
Come preparare al meglio le frittelle?
Innanzitutto, va tenuta a mente la seguente regola generale: solo delle frittelle ben realizzate si conserveranno al meglio.
Le frittelle possono essere fritte oppure, per far sì che siano più leggere, possono essere cotte in forno a 180 gradi. Nel primo caso, la scelta del tipo di olio è importantissima, perché incide moltissimo sulla croccantezza della frittella. Il migliore per friggerle è quello di semi di arachidi, il cui punto di fumo, ossia la temperatura oltre la quale l’olio diventa tossico, è molto alto, e quindi non ne va della vostra salute. Per evitare che le frittelle assorbano troppo olio, questo deve essere versato in grande quantità nella capiente casseruola che deciderete di utilizzare e, prima di immergerle, bisogna assicurarsi che sia ben caldo. In che modo? O con un termometro da cucina, o, se non lo avete, potete prendere uno stecchino di legno, immergerlo nell’olio e, se intorno gli si formeranno delle bollicine, vuol dire che è pronto per accogliere le vostre frittelle. È importante non immergerle tutte assieme nell’olio, anche se la casseruola è grande, perché è molto probabile che si attacchino tra loro: cuocetene due o tre alla volta.
Un altro passaggio fondamentale per l’ottima riuscita delle frittelle è il momento e il modo in cui vengono tolte dall’olio. Per eseguire al meglio questo passaggio, bisogna utilizzare una schiumarola con cui iniziare a scolarle e poi adagiarle su dei fogli di carta assorbente o carta pane affinché si assorba l’ulteriore olio in eccesso. Poco dopo devono essere messe su una gratella a maglia stretta a raffreddare (per esempio quella del forno), in modo tale che le frittelle siano ben distanziate e non rischino di cadere negli spazi della grata. In questo modo, si raffredderanno senza appiccicarsi e senza accumulare umidità, ma soprattutto rimarranno belle croccanti.
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