Nuovi sensori per il cibo andato a male

Creati nuovi sensori biodegradabili per dirci quando il cibo è andato a male
Lo spreco alimentare si aggira intorno ai 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora consumabile, di cui 222 Milioni che arrivano dai paesi industrializzati. Con tutto questo cibo sprecato, sarebbe possibile sfamare l’intera popolazione dell’Africa Subsahariana. Per combattere gli sprechi a tavola, i ricercatori inglesi dell’Imperial College di Londra hanno creato dei sensori di deterioramento ecologici a basso costo. Questi nuovi sensori sfruttano una tecnologia basata su gas composti da elettrodi di carbonio in grado di rilevare la presenza di ammoniaca e trimetilammina nella carne e nei prodotti ittici, comunicando i dati riscontrati via smartphone.
Questi prototipi vengono chiamati sensori di gas elettrici su carta (PEGS) e hanno la funzione di rilevare e segnalare i gas di deterioramento biodegradabili e non tossici per l’ambiente nella carne e nel pesce. I test di laboratorio sono stati condotti su pollo e pesce di diverso tipo. Le rilevazioni sono state efficienti, tanto che si potrebbe pensare a eliminare completamente le etichette con la data di scadenza e di sfruttare unicamente questo tipo di tecnologia, conferendo anche una maggiore sicurezza e affidabilità al consumatore. I PEGS hanno ricevuto l’autorizzazione per essere introdotti nell’industria alimentare, riducendo così il rischio di trasmissione batterica negli alimenti e diminuendo in questo modo lo spreco alimentare in modo drastico.
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