L’Europa ha finito il pesce

L’Europa ha finito il pesce: i consumatori sono triplicati
L’Europa ha davvero finito il pesce: infatti è stato dichiarato ufficialmente il Fish Dependence Day europeo: ciò significa che l’Europa dipenderà dalle importazioni di pesce, crostacei e molluschi per soddisfare la richiesta dei consumatori. I preoccupanti dati sono stati diffusi dalla FAO (Food and Agriculture Organization), che ha illustrato in un rapporto lo stato dei mari e degli allevamenti in giro per il mondo, con proiezioni future. Una situazione che lascia spazio a molti dubbi e preoccupazioni, e vede le percentuali di consumo triplicate rispetto a 40 anni fa.
Secondo il rapporto, la popolazione mangia sempre più pesce: rispetto al 1961 i consumi pro-capite sono saliti da 9 chili, ad oltre 20, per quanto riguarda lo scorso anno. Un dato in evidente crescita, che va quindi a rappresentare il 20% dell’assunzione di proteine di origine animale. Secondo la Fao, inoltre, nei prossimi anni i consumi sembrano destinati a salire continuando questa tendenza. Nel 2030, secondo le stime, i consumi cresceranno di un ulteriore 20%, portando la produzione a sforare i 200 milioni.
Nella classifica generale, l’Italia andrebbe a posizionarsi al sesto posto, con un consumo pro-capite elevatissimo, pari a 28,4 chili.
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